Museo

La Galleria Nazionale dell’Umbria, una delle principali raccolte d’arte d’Italia, è ospitata ai piani superiori del Palazzo dei Priori di Perugia, sede del Comune fin dall’epoca medievale e significativo esempio di architettura civile gotica. La fondazione del museo è direttamente collegata all’Accademia del Disegno e ricevette un impulso notevole dopo l’Unità d’Italia, a seguito delle soppressioni degli ordini e delle corporazioni religiose. Il 4 giugno 1863 il museo fu definitivamente separato dall’accademia per divenire civica pinacoteca, intitolata a una delle maggiori glorie artistiche della città, Pietro Vannucci detto il Perugino. Dieci anni più tardi l’intera collezione fu trasferita a Palazzo dei Priori.
Nel 1918 passò allo Stato e assunse il nome di Regia Galleria Vannucci, poi divenuta Galleria Nazionale dell’Umbria. Nel corso degli anni l’intero complesso di Palazzo dei Priori è stato più volte interessato da lavori di ristrutturazione e di adeguamento funzionale. Il percorso museale, inaugurato nella veste attuale nel 2006, occupa una superficie di 4000 metri quadri su due piani. La raccolta, ordinata cronologicamente, è ricca di importanti opere del Medioevo e del Rinascimento dovute ad artisti come Arnolfo di Cambio, Nicola e Giovanni Pisano, Duccio, Gentile da Fabriano, Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, Giovanni Boccati e Piero della Francesca, di cui si conserva la grande pala di S. Antonio con la celeberrima Annunciazione sulla cimasa. Una particolare attenzione è dedicata agli artisti umbri Benedetto Bonfigli, Bartolomeo Caporali, Fiorenzo di Lorenzo, Perugino, Pintoricchio e ai loro allievi e seguaci.

Alcune sezioni tematiche sono riservate all’oreficeria, agli intagli in avorio e in legno, alle tradizionali “tovaglie perugine” e alla topografia della città di Perugia. Il percorso si completa con pregevoli testimonianze pittoriche che vanno dal Seicento all’Ottocento, dovute a Orazio Gentileschi, Valentin de Boulogne, Pietro da Cortona, il Sassoferrato, Francesco Trevisani, Sebastiano Conca, Pierre Subleyras, Corrado Giaquinto, Jean-Baptiste Wicar. Gli spazi del museo comprendono anche un’attrezzata sala conferenze, un’aula didattica e la vasta Sala Podiani, utilizzata per mostre temporanee, concerti e spettacoli.

Palazzo
Il Palazzo dei Priori è uno dei maggiori esempi di architettura gotica in Italia. Oggi ospita il Comune di Perugia al primo piano e la Galleria Nazionale dell’Umbria al secondo. La sua odierna conformazione è il risultato di numerosi ampliamenti susseguitisi nell’arco di quasi quattro secoli. La prima fase costruttiva ebbe inizio nel 1293 ad opera degli architetti perugini Jacopo di Servadio e Giovannello di Benvenuto. In questa occasione si provvide ad inglobare la residenza del capitano del popolo e la torre di Madonna Dialdana. L’antico edificio presentava una scala, probabilmente di forma semicircolare, che si apriva sul lato di Piazza IV Novembre davanti alla Fontana Maggiore e che immetteva alla sala consiliare, nonché sede del tribunale del capitano del popolo, l’odierna Sala di Notari. Al piano superiore vi era una seconda sala (attuale Sala Podiani), forse destinata a riunioni più ristrette e riservate. Le aperture al pian terreno, che ancora oggi scandiscono il prospetto laterale del palazzo, in origine ospitavano botteghe affittate a privati.
Una successiva fase dei lavori si svolse tra il 1317 e il 1326 per mano dell’architetto Ambrogio Maitani. In questa occasione si realizzò una nuova ala del palazzo, funzionale alla vita quotidiana e istituzionale della magistratura della città: i Priori. L’espansione dell’edificio avvenne verso Corso Vannucci con la costruzione di un dormitorio, una sala del “malconsiglio” e una sala per le adunanze maggiori. A questa fase costruttiva va ricondotto anche il portale maggiore del palazzo,tutt’ora meravigliosamente conservato, che presenta una complessa decorazione simbolica e fitomorfa. Nella lunetta si trovano le copie delle statue dei santi patroni della città: Lorenzo, Ercolano e Costanzo. Gli originali sono conservati nella sala 4 della Galleria Nazionale dell’Umbria.
L’espansione del palazzo lungo Corso Vannucci continuò quando, nel 1331, il Comune acquistò la casa torre di Cola Benvenuti Passeri Servitori che permise di creare un passaggio sopra l’attuale via dei Priori, dove fu eretta la torre campanaria. Oltre alla casa torre vennero inglobati anche i locali ad essa adiacenti per allestirvi l’antica Cappella dei Priori.
Per accordare il nucleo più antico del palazzo con la nuova struttura, nel 1333, dopo decenni di trattative con la curia, il Comune riuscì ad acquistare la chiesa di S. Severo, che si affacciava ad ovest su Piazza IV Novembre. La direzione dei lavori venne affidata sempre ad Ambrogio Maitani.
Gli ampliamenti del palazzo continuarono tra il 1429 e il 1443, quando furono annesse la chiesa di S. Giovanni di Piazza e le case limitrofe per costruire la nuova Cappella dei Priori, affrescata da Benedetto Bonfigli con le storie di sant’Ercolano e san Ludovico da Tolosa.
Nel 1534 il palazzo divenne sede del legato pontificio e, sotto la direzione dell’architetto Galeazzo Alessi, il secondo piano fu trasformato in un lussuoso appartamento. A questa data risalgono gli affreschi con il ciclo farnesiano di Tommaso Bernabei detto il Papacello, ancora visibili nella sala 17 della Galleria Nazionale. Sempre all’Alessi vennero affidati i lavori di rifacimento del castello delle campane e l’abbellimento del fronte occidentale del palazzo, quello che oggi si apre su via dei Priori, dove realizzò un loggiato a tre arcate.
A distanza di pochi anni l’architetto e scultore Vincenzo Danti diresse i lavori per la costruzione dello scalone interno e l’ampliamento degli appartamenti: al primo piano venne ricavata una nuova cappella e un secondo refettorio, dove nel 1579Francesco Barca dipinse le Nozze di Cana. Fu realizzata anche una biblioteca, decorata dagli affreschi di Giovan Battista Lombardelli, e una Sala delle Udienze. Qui nel 1572 Dono Doni dipinse I magistrati di Perugia che rendono omaggio a Giulio III e Jan Schepers una serie di paesaggi.
Nei decenni successivi si assistette ad un lento e progressivo degrado del palazzo fino alla distruzione della merlatura originaria intorno al XVII secolo. È solo dalla metà dell’Ottocento che il palazzo fu interessato da una nuova serie di interventi volti al recupero del suo originario splendore. Nel 1880 fu ricostruita la merlatura e nel 1885 vennero restaurati gli affreschi della Sala dei Notari e il Portale Maggiore. La scala d’accesso alla Sala dei Notari, trasformata a doppia rampa nel Settecento, venne riportata all’originaria forma nel 1902.