Il 10 marzo ore 17:30 inaugura presso la Sala dei Notari TUTTA L’UMBRIA UNA MOSTRA. La mostra del 1907 e l’arte umbra tra Medioevo e Rinascimento, esposizione curata da Marco Pierini e Cristina Galassi che si rifarà alla “Mostra di arte antica umbra” del 1907.
Per tre mesi fino al 10 giugno 2018 da tutta la regione arriveranno oltre cento opere degli artisti umbri più importanti, come Arnolfo di Cambio, Gentile da Fabriano, Perugino e Pintoricchio; ma non solo dipinti, anche sculture, oggetti di oreficeria e gonfaloni. L’evento espositivo è il primo realizzato nell’ambito dei cento anni della Galleria Nazionale e si configura non solo come pretesto per riproporre, con grande impatto visivo, la sorprendente ricchezza di forme d’arte che fiorirono in Umbria tra Medioevo e Rinascimento e che proprio la mostra del 1907 contribuì a definire, ma anche come occasione per evidenziare il percorso conoscitivo sul tema dell’ antica arte umbra intrapreso a partire da quel momento. “Tutta l’Umbria una mostra” coinvolge l’intera regione, che si vede chiamata in causa per il patrimonio artistico dei musei comunali, per quello delle istituzioni ecclesiastiche e per quello di proprietà privata.
Lo scopo di questo progetto è quello di produrre, a non troppa distanza dal centenario della Mostra d’antica arte umbra, organizzata nel 1907, un evento espositivo che chiarisca motivazioni, finalità, obiettivi di quella che può essere considerata la più importante esposizione mai organizzata in Umbria e che, allo stesso tempo, costituisca un’occasione di studio sull’evoluzione che la storiografia artistica sull’arte umbra ha registrato nei cento anni trascorsi. Si consideri, a tale riguardo, che nel Palazzo dei Priori di Perugia, già divenuto sede della Pinacoteca civica debitamente adattata ad ospitare l’evento, secondo un coerente e moderno allestimento museografico, vennero esposte poco meno di mille opere, tra cui centosettanta dipinti (escluse le opere della Pinacoteca), più di trenta sculture e arredi lignei e in pietra, un centinaio di manufatti di oreficeria, trecento oggetti tra paramenti sacri, tessuti e merletti antichi, centosessanta codici miniati e circa cinquecento ceramiche.
La mostra del 1907 non aprì soltanto interessanti prospettive di ricerca e di studio sull’arte umbra, ma si qualificò anche come una pietra miliare nel settore della museografia e della museologia di inizio secolo. L’iniziativa coinvolge l’intera regione, che si vede chiamata in causa per il patrimonio artistico dei musei comunali, per quello delle istituzioni ecclesiastiche e per quello di proprietà privata. Ed è perciò che si è pensato di riproporre lo slogan che fu allora efficacemente coniato: “Tutta l’Umbria una Mostra”.
La mostra si configura come pretesto per riproporre, con grande impatto visivo, la sorprendente ricchezza di forme d’arte che fiorirono in Umbria tra Medioevo e Rinascimento, ma è anche l’occasione per mettere in evidenza il grande percorso che, a livello di conoscenza storico-critica, è stato fatto, nell’arco di un secolo, sul versante dell’ ‘antica’ arte umbra.
Inaugurata a Perugia il 29 aprile alla presenza del re Vittorio Emanuele III, l’esposizione registrò un successo clamoroso sia per il numero di presenze, sia dal punto di vista commerciale: alla chiusura, il 16 novembre, i visitatori erano stati 30.000, con 70.000 lire di incasso di cui 6.000 di attivo.
La riproposizione attualizzata dell’evento è stata preceduta da uno studio degli eventi espositivi che precorsero la Mostra di Antica Arte Umbra a cominciare dall’Esposizione Umbra di arte antica, moderna e industriale del 1879. Il quadro di riferimento diviene completo mettendo la mostra del 1907, promossa da tutta l’intelleghenzia perugina e umbra, a confronto con la situazione nazionale e internazionale e riflettendo sulle analoghe esposizioni organizzate, a partire dalla fine dell’Ottocento, a Milano (1872), Napoli (1877), Reggio Emilia (1899) e sulle esposizioni di arte antica che videro la luce, all’avvio del nuovo secolo, a Siena, Ravenna (1904), Chieti, Macerata (1905) e Modena (1906).
Tra gli argomenti affrontati dallo studio sulla mostra assume un ruolo non secondario l’analisi dell’ordinamento museologico e dell’allestimento museografico, sorprendentemente moderni per l’epoca. Ulteriore capitolo di primaria importanza è la ricostruzione del dibattito sull’identità dell’arte umbra, negata da taluna parte della critica tardo-ottocentesca e primo-novecentesca, soprattutto d’Oltralpe. A questi argomenti seguono infine una riflessione sulle cosiddette ‘arti applicate’, fortemente chiamate in causa nella mostra del 1907, e sulla storiografia artistica locale e nazionale dei primi del Novecento, non trascurando l’evoluzione del percorso della critica dai primi del secolo a oggi.
Nonostante l’importanza dell’argomento, sporadici e settoriali sono stati gli studi effettuati fino a oggi, a fronte, invece, di un dibattito nazionale che ha analizzato, con ben altra attenzione, eventi ed episodi analoghi. Riguardo alla mostra perugina del 1907 si segnalano soltanto un volume curato dall’Associazione Numismatico-Filatelica G. B. Vermiglioli di Perugia che, come rivela anche il titolo (Esposizione di Antica Arte Umbra. Perugia 1907. Centenario di un evento: immagini e documenti), è il catalogo della mostra organizzata presso l’ Archivio di Stato di Perugia nella ricorrenza del centenario e che, pur interessante, si limita a raccogliere il materiale illustrativo e alcuni documenti dell’epoca senza addentrarsi in problemi storico-artistici oltre a un breve saggio di M. Santanicchia, Pintoricchio e le “arti minori”, a cento anni dalla Mostra di Antica Arte Umbra, pubblicato nel catalogo della mostra dedicata a Pintoricchio (V. Garibaldi, F. F. Mancini (a cura di), Pintoricchio , catalogo della mostra, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria; Spello, collegiata di Santa Maria Maggiore, 2 febbraio-31 agosto 2008, pp. 383-399), riflessione sul ruolo che il maestro perugino, saldamente legato alla figura quattrocentesca dell’artista-artigiano ebbe nel promuovere le cosiddette ‘arti minori’, ampiamente rivalutate in sede critica proprio a partire dalla mostra del 1907. Esclusi questi due recenti interventi, che tuttavia non analizzano la problematica nella sua totalità, anche in rapporto alla situazione nazionale e internazionale e non prevedono un adeguato approfondimento critico del contesto artistico-culturale dell’epoca, non esistono altri studi sull’argomento, che, pertanto, può dirsi quasi completamente inedito.
Orari
martedì-domenica ore 8,30-19,30 (ultimo ingresso ore 18,30).
Lunedì 12 e 19 Marzo chiuso.
Dal 26 Marzo aperto anche il lunedi ore 12-19,30 (ultimo ingresso ore 18,30)
La mostra è visitabile con lo stesso biglietto della Galleria
Intero € 8,00 Ridotto € 4,00
Card Perugia Città Museo
Informazioni
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Biglietteria/Bookshop
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