Trittico del Farneto

Maestro del Trittico del Farneto (Pellegrino di Giovanni? )

Perugia, 1397 circa – 1435

Trittico del Farneto

circa 1425

L’attribuzione del Trittico del Farneto è sempre rimasta controversa. Per questo il suo presunto autore è stato nominato in modo generico Maestro del Trittico del Farneto. Eppure la critica più autorevole ha riconosciuto nella tela la mano di Pellegrino di Giovanni, uno dei più grandi interpreti di Gentile da Fabriano.

È facile cogliere l’influenza di Gentile da Fabriano se si prendono a riferimento gli affreschi che l’artista realizzò tra il 1411 e il 1412 nella Sala delle Arti liberali e dei Pianeti di palazzo Trinci a Foligno. Pellegrino di Giovanni riprende alcuni dei dettagli stilistici di quel ciclo di affreschi: i volti a tre quarti dei personaggi, la penombra sfumata, il fondo a tema vegetale sotto i piedi della Madonna e il cartiglio sorretto dagli angeli.

Trittico del Farneto
tempera su tavola
x cm
Sala 8
Inv. 84, 86, 87
SOGGETTI
Madonna in trono col Bambino e due angeli tra san Francesco e sant’Antonio Abate
TAG
Quattrocento, Madonna col Bambino, Trittico, Polittico

Scheda Storico Artistica

Il trittico, realizzato per la chiesa del convento dei frati minori del Farneto, presso Colombella, nonostante la perdita della carpenteria originaria e le rilevanti modifiche subite nel corso del Settecento è riuscito a conservare fino a oggi la sua struttura originaria. Composto da tre tavole cuspidate, di cui quella centrale di maggiori dimensioni, era probabilmente collocato sull’altare maggiore. 

Il pannello centrale del trittico rappresenta la Madonna col Bambino e due angeli, mentre negli scomparti laterali figurano san Francesco e sant’Antonio abate. 

L’opera, di attribuzione controversa, è stata raccolta insieme ad altri dipinti del primo Quattrocento perugino sotto il nome convenzionale di Maestro del Trittico del Farneto. La critica più autorevole riconosce in questa produzione l’attività giovanile di Pellegrino di Giovanni, tra i più osservanti interpreti di Gentile da Fabriano in Umbria. L’ipotesi è sostenuta dal confronto diretto con gli affreschi gentiliani che decorano la Sala delle Arti liberali e dei Pianeti di palazzo Trinci a Foligno, nei quali può essere individuato il principale riferimento stilistico del trittico. Infatti, nonostante l’essenzialità austera e i gesti contenuti, l’opera riprende molti elementi presenti negli affreschi folignati, come la resa di tre quarti dei volti, caratterizzati da una penombra sfumata, la ricca vegetazione e il cartiglio con l’iscrizione svolto e sorretto da due angeli. Le affinità con Gentile si evidenziano ancor di più osservando il ramage vegetale graffito del fondo oro e il testo della preghiera alla Vergine inciso lungo il bordo dorato del manto, come nella Madonna col Bambino del fabrianese già nella chiesa perugina di San Domenico.


Provenienza
Perugia
chiesa di Santa Maria della Pietà detta del Farneto

Descrizione Accessibile

Trittico con tavole cuspidate e fondo oro. Al centro la Madonna con Bambino.
La Madonna indossa un manto scuro e rosso con un bordo dorato in cui si intravede una preghiera a lei dedicata. Il Bambino è retto dalla Madonna e avvolge le braccia attorno al collo della madre. Ai loro piedi, su un fondo vegetale, due angeli con aureole e ali dorate svolgono un cartiglio.

Nella tavola di sinistra, san Francesco con il saio regge un libro rosso. Nella tavola di destra, sant’Antonio Abate, con una lunga barba bianca, tiene con una mano il suo bastone e con l’altra un libro aperto.