Maestro di San Francesco

Attivo ad Assisi e Perugia tra il 1255 e il 1280 circa

Croce dipinta

1272

La Croce dipinta è una delle opere più espressive del Maestro di San Francesco, artista considerato tra i più grandi del Duecento insieme a Giunta Pisano e a Cimabue. 
Si trovava nella chiesa di San Francesco al Prato di Perugia e la grandiosità delle sue dimensioni si intuisce anche dal taglio sul braccio sinistro, realizzato nel 1863 per permettere all’opera di entrare in Galleria.

La maestosità della croce ci rende ancora più inermi di fronte allo struggente dolore che emana dal volto di Cristo crocifisso. Un dolore accentuato dalla scelta cromatica che combina minuziose geometrie con tocchi color oro, azzurri e rossi, in richiamo allo stile bizantino.

Un elemento iconografico molto innovativo per l’epoca si trova ai piedi della croce: san Francesco di Assisi si inginocchia sul suppedaneo, in adorazione delle ferite sanguinanti di Cristo. Questa è la croce più antica, tra quelle note, a presentare la figura di san Francesco come alter Christus, cioè il suo ritratto vivente, con le stimmate in evidenza.

Datata 1272, l’opera include anche un’informazione inconsueta per le opere del XIII secolo: l’indicazione del pontificato, quello di Gregorio X. 

Croce dipinta
tempera su tavola
352 x 489 cm
Sala 1
Inv. 26
SOGGETTI
Cristo crocifisso e san Francesco inginocchiato; cimasa: Cristo benedicente, Madonna orante tra due angeli; testate: la Madonna e san Giovanni Evangelista dolenti
TAG
Croce, audio, gigapixel, Croce dipinta, Crocifissione

Scheda Storico Artistica

La croce monumentale di tipo bizantino, proveniente dalla chiesa perugina di San Francesco al Prato, stabilisce la levatura artistica del Maestro di San Francesco, che proprio con quest’opera imponente e impegnativa raggiunge il suo vertice espressivo. La cromia della composizione è variegata, sapientemente combinata e impreziosita da tocchi d’oro, che esaltano i tratti e disegnano geometrie minuziose. L’iconografia è quella del Christus patiens, col corpo inarcato in maniera particolarmente accentuata e il ventre rilassato, dettagli i quali, insieme al volto livido ed emaciato, contribuiscono a restituire la sofferenza di Gesù. L’opera è datata (1272) e reca l’indicazione del pontificato – quello di Gregorio X – durante il quale fu realizzata: informazioni ambedue inconsuete, per le opere del secolo XIII. Altro elemento di grande importanza e innovazione iconografica è la presenza di san Francesco nel suppedaneo, inginocchiato in adorazione delle ferite di Cristo. È stato dunque ragionevolmente ipotizzato che la croce sia la più antica, fra quelle note, a proporre la figura del Poverello di Assisi in qualità di alter Christus, con le stimmate in evidenza, a sancire la fine di un lungo dibattito che aveva contrapposto a questo proposito domenicani e francescani. Sottoposta a tre restauri nel corso del Novecento e a puliture piuttosto aggressive, che hanno riportato in superficie lo strato preparatorio di colore verde della figura di Gesù, l'opera presenta, tuttavia, un ottimo stato di conservazione. Gli spendidi motivi decorativi che la percorrono, dove Oriente e Occidente si incontrano, sono la manifestazione più evidente dell’assoluta raffinatezza di questo pittore: il più grande del Duecento insieme a Giunta Pisano e a Cimabue.

 


Provenienza
Perugia
chiesa di San Francesco al Prato

Descrizione Accessibile

Sulla croce è inchiodato il Cristo dolente (Christus patiens, in latino), affiancato dalla Vergine e da san Giovanni evangelista. 

Cristo ha il volto livido ed emaciato, gli occhi chiusi e la testa reclinata verso l’omero, mentre la sua aureola lavorata con raffinate incisioni dorate ruota dietro le spalle. La sua sofferenza traspare anche dalle braccia tese, le mani sanguinanti, il corpo inarcato e il ventre rilassato. 
Ai due lati di Cristo, la Vergine e san Giovanni evangelista manifestano il loro dolore con un’espressione triste e tenendo la testa bassa. 

Nella parte superiore della croce, la cimasa, compaiono la Vergine in preghiera affiancata da due angeli e il volto di Cristo Pantocratore (attributo usato nella cristianità per riferirsi a Cristo come signore del mondo).

Il fondo della croce è decorato con motivi geometrici, azzurri e dorati.